venerdì 4 maggio 2018

I tacchi negli anni '80 e '90

Negli anni 80, la repulsione del femminismo verso la moda cominciò ad attenuarsi verso l’idea che le scarpe col tacco alto non erano semplici oppressori ma che potevano fornire alla donna piacere nell’essere guardata e ammirata.
 
Le femministe degli anni 80, pensavano che la moda poteva essere un esperimento delle apparenze che sfidava il significato della cultura.Questo cambiamento nell'atteggiamento verso i tacchi alti, probabilmente si deve alle contro culture dei primi anni ottanta e ai dibattiti femministi sul piacere e il desiderio femminile, che indirettamente ha cambiato il modo in cui era compresa la moda.
 Le donne occidentali affermavano d’indossare i tacchi alti per se stesse, per sentirsi più alte con più autorità . Infatti, con questa nuova mentalità , i tacchi a spillo venivano indossati in ufficio,

come segno di autorità  e di rivincita delle donne che li portavano con la punta tonda e leggermente più grossa, insieme a tailleur con spalle molto larghe (altro segno di potere), in modo da snellire la figura e renderla imponente.
 I tacchi diventano più vertiginosi che mai, dal momento che l’eccesso divenne il segno distintivo degli anni 80; si cominciano a vedere sulle passerelle le nuove creazione degli stilisti immancabilmente accompagnate dai tacchi alti.


Gli anni 90 seguono la tendenza degli anni 80, ma con modelli sicuramente più discreti e semplici perché era arrivato il minimalismo.
Mentre le scarpe basse erano probabilmente indossate da una società corporativa, i tacchi dai design più sofisticati ed alti ora sono un segno di successo; la versione Yuppie al femminile. Laddove gli stilisti hanno contribuito a creare calzature con rialzi molto alti a partire dai primi anni ’90 vedono le scarpe con i tacchi perdere terreno e abbassarsi ancora una volta, nel modo in cui il revival hippie sottolineava il comfort sull’ enfatizzazione della moda.
Zeppe, zatteroni e tutto ciò che regalava centimetri andava alla grande, sia sotto le scarpe sportive, sia per sandali e stivali. Zeppe rigorosamente esagerate per la disperazione degli istruttori di scuola guida che vietavano l’utilizzo di tali obbrobri alle loro lezioni in auto. Poi c’è stato il momento degli anfibi, di tutti i tipi: da quelli con la punta in ferro che ci hanno fatto venire calli ai piedi che non se ne sono mai più andati, fino ai più sobri.
Era importante anche il loro peso, perché indossare scarpe da almeno 1 kg era motivo di vanto.
Sulle scarpe sportive non c’era storia. Gli anni ’90 sono stati dominati dalle Converse All Star! Anche queste ritornate di moda.  Altro grande classico come scarpa sportiva,  le Superga  rigorosamente blu o bianche che stavano benissimo sotto i Levi’s 501 da usare tutta l’estate, anche per andare in spiaggia. Celeberrima è anche la loro puzza.

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